Psicologia InFormazione. Psicotraumatologia nuovo Corso ECM per psicologi
Medical Evidence, nel 2021, amplia la sua offerta formativa nell’ambito dell’Educazione Continua in Medicina (ECM), dedicandosi alla Psicotraumatologia con Psicologia InFormazione un nuovo corso rivolto a:
- Psicologi
- Psicoterapeuti
- Neuropsichiatri Infantili
- Psichiatri
La nuova sfida si concentra su una tematica che durante l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, ha acquisito maggiore rilevanza: il trauma.
Il Corso Psicologia InFormazione “Psicotraumatologia: diagnosi e cura del trauma in quadri semplici e complessi” offre una mappa per comprendere il fenomeno del trauma che orienti lo specialista nella concettualizzazione del caso e nell’intervento focalizzato sui bisogni specifici della persona.
L’approccio del corso è rivolto verso una visione integrata ed evolutiva del trauma nella storia personale del paziente.
Il Percorso Formativo prevede una lettura trasversale del trauma, dagli aspetti neurobiologici, emotivo-affettivi e sensoriali fino ad arrivare alla sfera giuridico legale a volte implicata.
La prospettiva evolutiva, inoltre, garantisce la comprensione del fenomeno traumatico dall’infanzia all’età adulta, fornendo un senso di continuità, ma anche di specificità delle diverse fasi di vita.
Il Percorso Formativo #PsicologiaInFormazione prevede una lettura trasversale del trauma, dagli aspetti neurobiologici, emotivo-affettivi e sensoriali fino alla sfera giuridico legale | #ECM #Psicotraumatologia Share on XGli obiettivi
La Dott.ssa Dhebora Manfredi, Responsabile Scientifico del corso, ha strutturato un percorso formativo che ha lo scopo di:
- Fornire l’inquadramento neurobiologico del Trauma
- Psicotraumatologia: interconnessione tra mente, corpo e relazioni
- Fornire strumenti per comprendere come il Covid-19 agisca sulla salute mentale
- Dare strumenti per il riconoscimento di sintomi e processi dissociativi
- Formulazione del caso clinico e intervento terapeutico integrato
- Attenzione all’area giuridica e legale nei casi di trauma
Nei prossimi paragrafi vengono descritti brevemente alcuni degli argomenti che saranno fonte di approfondimento durante il corso.
Psicotraumatologia e spettro post traumatico: valutazione e diagnosi
Il trauma accade nella vita delle persone. Può entrare in modo intrusivo, dirompente e violento, altre volte in modo nascosto e subdolo, può avere diverse forme, differenti effetti sul funzionamento delle persone e correlarsi a quadri psicopatologici non necessariamente riconducibili esclusivamente al disturbo da stress post-traumatico come descritto nel DSM-V.
I clinici hanno la responsabilità di essere profondi conoscitori del trauma, anche quando assume le forme di un’epidemia nascosta (Lanius et al. 2012).
Sin dalle prime fasi della consultazione si determina l’evoluzione della presa in carico e dell’alleanza di lavoro fondamentale nella fase diagnostica e terapeutica. La messa in sicurezza del paziente e del clinico sono fondamentali nell’accogliere, diagnosticare e successivamente trattare un paziente traumatizzato.
E’ infatti fondamentale costruire da subito una condizione di sicurezza. Stabilire una sintonizzazione, la giusta distanza e la fiducia nella relazione tra il clinico e il paziente, elementi di cui quest’ultimo è stato privato nella propria storia traumatica.
La messa in sicurezza del paziente e del clinico sono fondamentali nell’accogliere, diagnosticare e successivamente trattare un paziente traumatizzato | #ECM #Psicotraumatologia #Psicologi Share on XQuesto è un presupposto necessario per prevenire una ri-traumatizzazione durante il percorso diagnostico, sia per gestire i sentimenti di vergogna fortemente attivi nelle vittime e che mettono a rischio la possibilità di successo del processo di diagnosi e cura.
Psicotraumatologia, riconoscere le esperienze traumatiche
Il corso di formazione si apre con un’analisi delle caratteristiche specifiche del processo diagnostico e del ragionamento clinico con il paziente vittima di trauma, in particolare considerando la domanda del paziente, la valutazione dei sintomi, gli aspetti intersoggettivi.
Forniremo una panoramica delle tipologie di esperienze traumatiche differenziando tra traumi “t” e “T”, traumi semplici e complessi. Poiché le manifestazioni sintomatologiche e il funzionamento delle vittime di traumi complessi sono differenti nelle diverse fasi dello sviluppo, si concettualizzeranno le caratteristiche specifiche di ognuna introducendo il Disturbo traumatico dello sviluppo (Van der Kolk et al.) e il C-PTSD fino ad arrivare alla presentazione nosografica dei Disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti, con particolare attenzione al Disturbo da Stress Post-Traumatico, e i Disturbi dissociativi del DSM-V.
Con il Percorso Formativo #PsicologiaInFormazione forniremo una panoramica delle tipologie di esperienze traumatiche differenziando tra traumi “t” e “T”, traumi semplici e complessi | #ECM #Psicotraumatologia #Psicologia Share on XPsicotraumatologia e Neurobiologia del trauma
La classica risposta di “lotta o fuga” alla minaccia percepita è un fenomeno innato, neuro evolutivo riflesso presente in tutte le età della vita e che presenta ovvi vantaggi in termini di sopravvivenza della specie. Tuttavia, i sistemi neuroanatomici, neuroendrocrini e neurochimici che organizzano la costellazione di comportamenti di risposta alla minaccia, possono in alcune circostanze divenire disregolati e funzionare in modo disarmonico.
Inoltre la disregolazione cronica di questi sistemi, soprattutto in età evolutiva, dalla prima infanzia fino all’inizio dell’età adulta, può portare a un deterioramento funzionale in alcuni individui che diventano quindi “psichicamente e mentalmente traumatizzati” e soffrono quindi di un chiaro disturbo post-traumatico da stress (PTSD).
In considerazione del fatto che l’esposizione infantile al trauma è un fenomeno comune, con il 25% dei giovani che subisce un evento traumatico entro i 16 anni (abuso fisico; abuso sessuale; testimonianza di violenza, guerra e/o terrorismo; disastri naturali; malattia; o lesioni), di fondamentale importanza diventa cercare di capire come l’impatto neurobiologico del trauma psicologico nel PTSD possa influenzare il sistema neurofisiologico e il suo sviluppo.
E’ possibile prevenire, con interventi precoci, l’instaurarsi di condotte di evitamento, disturbi del sonno e del comportamento, ansia, depressione, somatizzazione e quadri severi che possono portare persino a inibizione cognitiva?
Si possono tracciare e identificare dei markers anatomici, neuroradiologici, chimici, neuro funzionali e clinici predittivi della gravità del disturbo e tracciarne le ipotetiche traiettorie per definire strategie di trattamento appropriato farmacologico e non, in bambini e adolescenti?
E’ possibile prevenire, l’instaurarsi di condotte di evitamento, disturbi del sonno e del comportamento, ansia, depressione, somatizzazione e quadri severi che possono portare a inibizione cognitiva? | #ECM #Psicotraumatologia Share on XIl trauma tra mente e corpo
In questo modulo analizziamo i meccanismi mente-corpo scientificamente più aggiornati rispetto a emozioni, sistemi di sicurezza e di adattamento. Esploreremo come devono funzionare in condizioni di fisiologia e, di contro, come il trauma (da quello eclatante come l’abuso o un incidente a quello meno visibile come la deprivazione affettiva) modifica questi assetti neurobiologici e i sistemi percettivi, cognitivi ed emotivi a cui danno forma.
La conoscenza di questi meccanismi permette di individuare correttamente tutti i livelli a cui è possibile agire. Tutte le emozioni (e vedremo come nel trauma vengono coinvolte tutte), nascono e si sviluppano attraverso il corpo.
Per questo motivo, vedremo come il livello corporeo (percettivo, sensoriale, viscerale, posturale e motorio) svolga un ruolo fondamentale per poter lavorare sul trauma, che è letteralmente incarnato nel corpo.
Presenteremo anche alcuni modelli operativi e tecniche efficaci per poter intervenire in modo integrato e sinergico tra corpo e mente.
Psicotraumatologia: impatto della Pandemia da Covid-19 sulla salute mentale
L’epidemia da coronavirus attualmente in corso, è gravata da enorme impatto in termini di morbilità e mortalità nonché in termini di ricadute sul piano assistenziale e socio-economico.
Le drastiche misure di contenimento dell’infezione, senza precedenti, unite alla scarsa comprensione della malattia, la mancanza di uniformità nei dati forniti, la contraddittorietà delle informazione pubblicate dai media, hanno contribuito a uno stato di incertezza e preoccupazione con possibili conseguenze sullo stato psichico della popolazione.
Sono stati documentati, tra i soggetti affetti da Covid-19:
- Sentimenti di paura e angoscia di fronte a un’infezione potenzialmente letale
- Vissuti di colpa relativi al potenziale contagio di altre persone
Vissuti di solitudine, frustrazione e rabbia sono stati riscontrati inoltre tra i soggetti venuti a contatto con pazienti positivi e posti in isolamento precauzionale. In questo contesto è stato evidenziato come la tensione e l’isolamento sociale protratto, possano aumentare il rischio di riacutizzazione di un disturbo psichiatrico noto o slatentizzarne uno nuovo.
Strategie di intervento integrate si sono rese necessarie per far fronte alla gestione dei pazienti con disturbi mentali nei diversi contesti di cura. Particolare attenzione si è resa necessaria nell’utilizzo di terapie psicofarmacologiche in grado di interagire in maniera rilevante con i farmaci per la cura del Covid-19.
La pandemia ha quindi rappresentato e rappresenta tuttora una sfida impegnativa per le persone occupate nell’ambito della salute mentale, nei diversi contesti ospedalieri e territoriali.
Psicologia dell’emergenza e psicotraumatologia: applicazioni cliniche ai tempi del Covid-19
Negli ultimi decenni, la Psicologia dell’Emergenza si è distinta quale ambito di studio e applicazione delle conoscenze psicologiche in situazioni critiche fortemente stressanti. Queste situazioni interrompono la continuità del flusso esperienziale di vita degli individui e ne mettono a dura prova le capacità di coping.
Ai tempi del Covid-19, ha permesso di comprendere i processi psicologici (psicofisiologici, cognitivi, emotivi, relazionali e comportamentali) attivati dalla situazione pandemica, nonché i loro esiti immediati e nel lungo termine che incidono sulle capacità di adattamento e sul benessere delle persone, a livello individuale e interpersonale.
La Psicologia dell’Emergenza si è inoltre rivelata fondamentale nell’articolare un intervento psicologico tempestivo, svolto sul campo. Nel contesto dello scenario emergenziale finalizzato ha fornito strumenti per gestire lo stress post-traumatico a prevenzione dello sviluppo a medio lungo termine di un PTDS e/o della comorbidità con altri disturbi. Le attuali tecnologie, attraverso il web, hanno permesso di rendere capillare e contestuale sempre l’intervento.
La psicoeducazione per affrontare il trauma
La psicoeducazione ha svolto un ruolo centrale nel:
- Fornire una griglia sintomatologica sulle normali e comuni reazioni da stress in relazione al trauma
- Evidenziare i fattori che influenzano la risposta emotiva individuale e collettiva
- Nel fornire indicazioni di autoprotezione emotiva promuovendo le strategie di coping e la resilienza nei termini di adattabilità attiva, in una fluida interazione tra fattori di rischio e di protezione.
Differenti tecniche di stabilizzazione si sono rivelate fondamentali per poter lavorare sul funzionamento dell’individuo a prevenzione di una possibile traumatizzazione vicaria o diretta, parallelamente al lavoro sulle risorse e alla conseguente definizione della crescita post traumatica, presupposto della quale è che qualsiasi esperienza critica possa in qualche modo rivelarsi un’occasione di apprendimento e crescita in termini di risorse e potenzialità per affrontare sfide future.
Psicotraumatologia e Operatori Sanitari
Nell’attuale contesto emergenziale, gli operatori sanitari sono una popolazione ad alto rischio di sviluppare disturbi psicopatologici a breve o lungo termine. Questo a seguito della traumatizzazione vicaria che può tramutarsi anche in traumatizzazione diretta, laddove il confine è molto labile. Per i soccorritori, interessati da altissimi livelli di attivazione ed esposizione continuativa, in assenza dell’intervallo di sicurezza post traumatica, diviene fondamentale un intervento di supporto psicologico finalizzato alla ripetuta e molteplice decompressione, a prevenzione oltre che sostegno del processo di resilienza.
Gli operatori sanitari lavorano in costante stato di allerta e rispondono alle diverse richieste di pazienti e familiari; che vanno dalle cure dirette alle comunicazioni delle bad news, perlopiù telefoniche con contenuti riguardo la diagnosi, il peggioramento o la morte.
Gli Operatori Sanitari sono ad alto rischio di sviluppare disturbi psicopatologici a breve o lungo termine. Questo a seguito della traumatizzazione vicaria che può tramutarsi in traumatizzazione diretta | #ECM #Psicotraumatologia Share on XI decessi causati dal Covid19, essendo inaspettati e improvvisi, comportano un maggior rischio di lutto complicato e disturbo da stress post traumatico nei familiari, siano essi adulti o bambini. Il solo rapporto che le famiglie possono avere è proprio con gli operatori sanitari, i quali saranno l’unico veicolo di informazione e di relazione.
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