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Sistema enterocettivo e dis-regolazione nei bambini e negli adulti

Identifichiamo i segnali del sistema enterocettivo

La capacità di identificare gli stati corporei è fondamentale per la nostra salute, per il nostro benessere e anche per la nostra sopravvivenza. L’enterocezione gioca un ruolo essenziale nella nostra capacità di regolare le nostre funzioni corporee. Facciamo affidamento sulle informazioni provenienti dal sistema enterocettivo perché ci avvisino della necessità di agire.

L’enterocezione e gli stati corporei sono inseparabili. Cioè, ci affidiamo alla consapevolezza dei nostri segnali enterocettivi per identificare il nostro stato corporeo.

Dato che il nostro stato corporeo ci fornisce informazioni fondamentali riguardanti molte funzioni corporee, senza una buona consapevolezza enterocettiva (CE) non saremmo in grado di regolare le nostre funzioni corporee più elementari. La capacità di autoregolarsi è strettamente legata al nostro sistema enterocettivo.

I segnali enterocettivi ci avvisano che il nostro equilibrio interno è saltato e ci motivano a intraprendere un’azione – a fare qualcosa che ripristinerà l’equilibrio interno. Così, il sistema enterocettivo guida i nostri comportamenti di autoregolazione.

Quando è presente una difficoltà di integrazione sensoriale, i sensi possono essere iperattivati o ipoattivati e questo può produrre una dis-regolazione emotiva sia nei bambini che negli adulti.

Disturbi sensoriali con eccessiva o poca risposta agli stimoli: autolesionismo, disturbi d’ansia, disturbo da stress post-traumatico, obesità, disturbi alimentari, ADHD, sindromi dello spettro autistico, depressione e dipendenze.

Sistema enterocettivo e regolazione nel neonato

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La capacità di autoregolarsi è strettamente legata al nostro sistema enterocettivo. Dal momento in cui nasciamo, cominciamo a sviluppare competenze di autoregolazione.

Le sensazioni influiscono fortemente sul comportamento del neonato nel mondo. Sin dalla nascita, il bisogno da parte del bambino di dormire, mangiare, bere e stare al caldo, viene monitorato tramite i recettori enterocettivi. Nel tentativo di raggiungere un equilibrio interno, le informazioni guidano molti dei comportamenti del neonato.

A sua volta, il comportamento del neonato fornisce al caregiver degli indizi su come poterlo aiutare a regolarsi.

A questo punto, si tratta di co-regolazione, poiché il bambino si affida a un’altra persona per identificare e regolare il suo sistema interiore. Nel processo, il bambino apprende informazioni preziose su come regolarsi quando deve affrontare un sistema interno squilibrato.

Alla fine, questa pratica ripetuta consente al bambino di passare all’autoregolazione quando diventa abbastanza grande da cominciare a soddisfare i propri bisogni.

Dal momento in cui nasciamo, sviluppiamo competenze di autoregolazione. Il comportamento del neonato dà al caregiver indizi su come aiutarlo. Il bambino si affida all’altra persona per regolare il suo sistema interiore | #ECM Condividi il Tweet

Le difficoltà di integrazione sensoriale

L’abilità di gestire informazioni sensoriali è un processo automatico che si sviluppa attraverso l’esposizione a una vasta gamma di esperienze sensoriali.

Questo processo continua dall’infanzia fino all’età di 8-10 anni, e continueranno ad affinarsi durante la vita intera. Il modo in cui il corpo sperimenta le sensazioni dal sistema nervoso periferico determina se l’informazione è accurata.

L’elaborazione sensoriale ha tre principali aree che possono essere deficitarie, portando così a problemi.

  • Inibizione: inibire le risposte non necessarie riconoscendo le informazioni come non essenziali o non minacciose
  • Adattamento: acclimatarsi o “abituarsi” a sensazioni persistenti o ripetitive
  • Differenziazione: discriminare tra diversi stimoli sensoriali

Il sistema nervoso invia dei segnali elettrici a diverse aree del corpo per coordinare le azioni volontarie e involontarie, come camminare (azione volontaria) e la digestione (azione involontaria), sulla base delle informazioni ricevute dall’interno del corpo e dalla sua interazione con l’ambiente. Quando una persona percepisce le sensazioni in modo diverso dagli altri, diciamo che ha problemi con la modulazione sensoriale che si suddivide in due sottotipi:

  • Iper-reattività sensoriale: questo senso è vissuto in un modo molto più intenso di quanto altri lo percepirebbero. Porta la persona a rispondere in maniera esagerata alla situazione
  • Sotto-reattività sensoriale: questo senso è vissuto in un modo molto meno intenso rispetto a come potrebbero sperimentarlo altre persone. Fa sì che la persona richieda più input per registrare la sensazione

Gli effetti dello stress sul sistema nervoso embrionale

Sulle origini di queste difficoltà viene posta attenzione alle influenze di stress/stress traumatico durante la gravidanza e gli effetti sul sistema nervoso embrionale.

Le risposte del sistema di difesa del sistema nervoso autonomo e neuroendocrino innescano il rilascio di ormoni dello stress, noti per avere degli effetti negativi su un embrione/feto in via di sviluppo e sulla placenta durante la gestazione durante il periodo prenatale e il primo periodo postnatale.

Un certo numero di studi, infatti, dimostra gli effetti dannosi di alti livelli di ormoni dello stress sullo sviluppo del cervello fetale, soprattutto sulle parti del cervello coinvolte nella cognizione e nella salute mentale.

Lo stress innesca l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), che culmina nella produzione di glucocorticoidi da parte delle ghiandole surrenali.

I recettori per questi steroidi sono espressi in tutto il cervello. Possono agire come fattori di trascrizione e quindi regolare l’espressione genica.

Pertanto, i glucocorticoidi possono avere effetti potenzialmente duraturi sul funzionamento delle regioni cerebrali che ne regolano il rilascio.

Tra i fattori di rischio troviamo anche complicazioni prenatali o alla nascita, basso peso alla nascita (meno di 2,2 kg) e parto prematuro (il 46% dei bambini nati con meno di 32 settimane di gestazione presenta sintomi a 4 anni), stress dei genitori, consumo di alcol e droghe durante la gravidanza, nonché alcuni fattori genetici, elevata esposizione ad agenti chimici durante l’infanzia e scarsa stimolazione sensoriale.

Interventi terapeutici per ricalibrare il sistema enterocettivo

Quando si pianifica un piano di intervento, è utile osservare i diversi aspetti dell’autoregolazione in maniera separata, così da assicurarsi che tutti gli aspetti implicati nell’autoregolazione vengano affrontati.

Quindi un piano di trattamento deve tenere conto dei vari elementi come, ad esempio lo sviluppo della consapevolezza somatica che aiuterà il paziente, sia adulto che bambino, nel promuovere la consapevolezza enterocettiva mentre la regolazione fisiologica a catena avrà effetto su tutti gli altri livelli di regolazione alterati.

L’esperienza della corporeità è un’esperienza di natura sensoriale, quindi gli interventi proposti in questo articolo sono prevalentemente corporei.

Regolazione

La regolazione ha una funzione molto importante nel calmare l’attivazione che viene data dagli stimoli percepiti disagianti.

Abbiamo precedentemente scritto che possiamo riscontrare iper-reattività agli stimoli, quindi il paziente avrà bisogno di imparare esercizi per calmare l’iperattivazione del sistema nervoso e pazienti che sono ipo-reattivi, quindi che avranno bisogno di aumentare l’ipoattivazione del sistema nervoso.

Consapevolezza somatica

Il secondo step, dopo aver insegnato al paziente a regolare l’attivazione, è insegnare al paziente a sviluppare una consapevolezza somatica che permette una forte connessione mente-corpo.  Questo consente di sentire le varie sensazioni corporee connesse con degli stimoli esterni e interni per poter riconoscere i propri bisogni.

Regoliamo e ampliamo la capacità di tolleranza

Dopo aver insegnato al paziente a regolare l’attivazione somatica e riconoscere le sensazioni fisiche nel corpo, aumentando la consapevolezza enterocettiva, lavoriamo per ampliare la capacità di tolleranza agli stimoli.

I disagi che proviamo tutti, invece di evitarli, impariamo a trasformarli in un’altra risposta e a riconoscere quello di cui abbiamo bisogno. Il malessere ha due elementi:

  • le effettive sensazioni nel corpo
  • l’etichettamento mentale di qualcosa come disagio

Identificheremo il malessere nel corpo, il modo in cui gli dai significato e useremo la regolazione somatica per imparare ad ampliare la tolleranza e trasformare il significato attribuito al malessere.

Conclusioni

Riconoscere e comprendere le difficoltà sensoriali sia nei bambini, ma anche negli adulti, attraverso un lavoro sensoriale, permette di intervenire attraverso strumenti di regolazione aumentando sia la consapevolezza somatica sia la capacità enterocettiva e ampliando la tolleranza a quegli stimoli che sono percepiti troppo o troppo poco.

Gli interventi proposti rappresentano la fase preliminare di stabilizzazione-riabilitazione prima del successivo intervento sugli eventuali aspetti traumatici, che possono aver contribuito o essere stati la causa delle difficoltà sensoriali e/o o su trigger esterni che possono essere attivanti per il paziente, integrando gli strumenti regolatori.

Come in tutti gli interventi che riguardano il trauma e l’attaccamento, la fase della stabilizzazione assume un ruolo fondamentale per la regolazione dell’arousal disregolato, nodo centrale in molti disturbi che riscontriamo in ambito clinico.

Anche e soprattutto nel caso dei deficit sensoriali, promuovere le capacità enterocettive del paziente lavorando sui sottotipi di regolazione promuove una maggiore integrazione.


Articolo tratto dalla lezione a cura della Dr.ssa M. Puliatti del Corso ECM Psicologia Informazione

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